Ultimo aggiornamento 5 Marzo 2020
Analizzare le ricerche che gli utenti fanno online relativamente a un dato argomento ci può far capire molto in merito a diversi aspetti, anche sociologici. L’analisi delle query è una delle attività che chi fa SEO svolge proprio per capire il c.d. “user intent” che è poi quello che dovrebbe “condizionare” la redazione e ancora prima l’organizzazione dei contenuti.
Detto questo se si applica questo tipo di analisi all’argomento che oramai è il protagonista assoluto di giornali e trasmissioni TV, il coronavirus (COD-19), quel che ne emerge è davvero interessante e a tratti imbarazzante.
Ho scritto un articolo proprio su questo pubblicato su Econopoly de Il Sole 24 Ore intitolato Da Nostradamus ai serpenti le ricerche pazze degli italiani sul coronavirus.
Nel giro di un paio di giorni (dal 24 al 26 febbraio 2020) è aumentato notevolmente il numero di “suggest” (quel che Google suggerisce perchè cercato) e alle classiche ricerche che ci si aspetterebbe comunque quando si parla di un virus, si sono aggiunte alcune degne del Medioevo, una su tutte quella che identifica nella profezia di Nostradamus la previsione del virus.
Tra le ricerche di oggi (5 marzo 2020) troviamo anche qualcosa che fa ben sperare però, almeno sull’esigenza di informarsi correttamente. E infatti troviamo ad esempio “coronavirus bufale”.
Accordo Google, YouTube e Ministero della Salute
Siccome, obiettivamente, cercando online informazioni sul virus si trova di tutto e di più e siccome posizionarsi bene e in breve tempo per le Istituzioni non è cosa facile, ecco che il Ministero della Salute ha trovato un accordo con Google e YouTube per fare in modo che gli utenti che cercano informazioni sul coronavirus vengano “rinviati” al sito web istituzionale dedicato proprio al virus: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
Qui il comunicato relativo all’accordo.