Ultimo aggiornamento 31 Ottobre 2024
Ero a gironzolare su Facebook, quando la mia attenzione è stata catturata dal titolo di un aggiornamento di Riccardo Esposito: Possiamo lavorare nel web senza garantire risultati certi?
Così mi sono messa a leggere per curiosità visto che personalmente ho già da tempo una mia opinione in merito.
La cosa che mi piace particolarmente (anche perché è molto efficace) è quando le persone cercano di spiegare le cose utilizzando delle metafore, dei paragoni.
Anche io sono solita utilizzare questa tattica soprattutto se il mio interlocutore non fa il mio stesso lavoro e nel tempo ho appurato che è molto utile, in special modo se si utilizzano similitudini perfettamente calate nel contesto.
Per intenderci, se parlate di SEO con un piccolo imprenditore che impiega 12 ore al giorno del suo tempo a districarsi nell’aberrante pachidermica burocrazia, non potete pensare nè esigere che capisca esattamente cosa gli state dicendo, ed è giusto così. A ognuno il suo e a noi un po’ più di umiltà.
Detto questo, trovo assolutamente azzeccata la risposta data da Francesco Fascinato, ovvero:
“Allora dovremmo lasciare a casa tutti i medici che non guariscono i pazienti e chiudere tutte le scuole e università che non assicurano il posto di lavoro… e gli avvocati che non vincono la causa?”
Certo, (e dai commenti si evince) molto dipende dal significato che viene attribuito al verbo “garantire” e al sostantivo “risultati”.
E tal proposito, Cristiano Carriero sottolinea proprio questo aspetto parlando di una squadra di calcio: “… ci sono cose più “calcolabili” e cose meno. In ogni caso non è che quando una squadra prende un allenatore dice “mi garantisci che vinciamo la Champions?”. Poi tu mi dirai che se l’obiettivo è la salvezza, allora entriamo nel campo dell’onestà delle parti nel concordare risultati”.
Ecco, parliamo un attimo di onestà.
A mio avviso l’obiettivo è esattamente questo: essere obiettivamente onesti.
Far capire al Cliente che ci metteremo tutto l’impegno possibile e che molto probabilmente per determinate ricerche lui ci sarà e insieme a lui molti altri (almeno 9) e che valutando la media delle ricerche possiamo stimare orientativamente l’aumento del traffico al quale però non è assolutamente detto che corrisponda un aumento delle conversioni.
Le variabili in gioco sono tante, alcune dipendono dal SEO, altre dal Cliente, bisogna semplicemente fare un gioco di squadra.
Per chi volesse trovate altri esempi, metafore e paragoni, utili per la dura vita del consulente SEO:
- La giraffa che si crede un cane
- Canonical, soft 404, URL noindex in sitemap xml
- La vetrina impeccabile, che non vende
- Ecco perchè non devi mettere contenuto inglese, francese, tedesco, italiano, rumeno, cinese, russo, mandarino…su una stessa pagina web
- Spiegare il valore della reputazione online
- L’annuncio di lavoro e l’acrobata