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Bufale SEO, articoli “posizionati” in modo automatizzato

Ultimo aggiornamento 2 Febbraio 2022

Vedere online che ancora circolano vere e proprie bufale SEO mi provoca lo stesso fastidio, dolore sottile di quando, in procinto di prendere il treno, corro e corro verso il vagone ma quello parte davanti ai miei occhi, a pochi centimetri da me.

Stavo scorrendo i tweet utilizzando l’hashtag #SEO quando ecco che ne vedo due: su questi mi sono soffermata a lungo perché ho avuto l’impressione di essere tornata indietro di 10 anni, una specie di triste déjà-vu.

I due tweet in modo piuttosto ingannevole dicevano:

creazione automatica di articoli
Creazione automatica di articoli
  1. che puoi creare in automatico articoli (in varie lingue);
  2. che puoi posizionare le tue parole chiave in pochi giorni.

E io ci credo assolutamente, credo a entrambi perché di fatto dicono cose che è assolutamente possibile fare.

Il problema è un altro, ovvero: di che tipo di articoli parliamo e di che tipo di keyword parliamo?

Perché posizionare parole chiave tipo “vendita fiori appassiti neri che si abbinano con i mobili del tuo interno e con il bagno nero” è un conto.

Così come c’è differenza tra “articoli patchwork” create con pezzi frasi copiate qua e là e contenuti attendibili perchè scritti da “fonti riconosciute attendibili”.

Ma, a proposito del generatore di articoli, una sua utilità questo tool ce l’ha. Per esempio copiando e incollando il contenuto su Google scopri tutti quelli che lo usano 🙂 Bello no?

Una grande community di persone che la pensano tutti – esattamente – nello stesso modo, nemmeno Facebook è riuscito a fare tanto.

In un mio intervento al Web Marketing Festival (2016) ho parlato proprio di questo, delle false credenze sulla SEO e nello specifico sulla qualità della pagine web.

Ne ho individuate almeno 12:

  1. Una pagina come Wikipedia è sempre più di qualità rispetto a un fumetto di topolino.
  2. I contenuti generati dagli utenti sono visti come spam.
  3. Non importa dove, basta ci sia il contenuto principale.
  4. I contenuti copiati sono pericolosissimissimassimi
  5. Una pagina di qualità deve avere moltissimi contenuti correlati e nessuna pubblicità al suo interno
  6. La data di un articolo ha un valore importantissimo, a prescindere
  7. È sempre meglio scrivere contenuti lunghissimi, a prescindere
  8. Basta inserire le parole utilizzate più di frequente dagli altri siti web
  9. Non è necessario nelle url separare le parole con i trattini
  10. Tutti possono scrivere tutto
  11. Aggiungere contenuti non correlati causa sempre problemi al sito
  12. Google dà maggiore peso ai post che hanno le immagini

Forse qualcosa sta cambiando

Ho scritto questo articolo nel 2016 e benchè ancora circolino sul web delle vere e proprie “fake news” della SEO, andando ad analizzare i risultati su Twetter come avevo fatto a suo tempo, con mia gioia e sopresa, mi sono resa conto che – almeno con quegli hashtag – non ci sono più risultati.

Questo può significare che tutto lo sforzo che io e i miei colleghi SEO stiamo facendo per promuovere la vera ottimizzazione beh, forse, sta funzionando.

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